Venerdì, 21 febbraio, ex oratorio di San Rocco, ore 21. Ingresso libero.
Arthur Kingsley Porter (1883-1933), storico dell’arte e medievista statunitense, nella sua monumentale opera dedicata alla storia dell’architettura lombarda edita nel primo ventennio del secolo scorso, collocò la rifondazione della basilica di Santa Maria Maggiore di Lomello (Pavia) tra il 1025 e il 1040. Porter, tuttavia, poté avvalersi soltanto dei primi studi intorno ai conti di Lomello, committenti della magnifica chiesa lomellese.
Intorno alla metà del ‘900, la famiglia comitale dei Lomello suscitò, tra gli storici pavesi, nuovo interesse: da allora, nuovi aspetti della loro storia, legata profondamente agli imperatori ottoniani,
sono stati riportati alla luce.
A poco più di cento anni dall’intuizione di Porter, e nel millenario della basilica stessa, la datazione proposta dallo storico statunitense può essere ancora considerata attuale?
Ripercorrendo le vicende dei conti di Lomello, ricostruendo i loro rapporti con il potere germanico e italiano, calandosi nell’atmosfera del secolo XI, in questo saggio si analizzano le condizioni che portarono Ottone di Lomello a concepire e ricostruire la grandiosa chiesa dedicata a Sancta Dei genitrix et virgo Maria.
In copertina: una possibile ricostruzione del westwerk di Santa Maria Maggiore di Lomello.
Immagine di copertina di Luca Roncoletta.
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