Pagina aggiornata l’16/01/2024
Borgo nato su dossi e sabbioni, Lomello si erge, con le sue chiese di rossi mattoni e con le sue antiche vestigia, sulle amene campagne coltivate a riso. All’ombra di lunghi filari di pioppi, il torrente Agogna fluisce placidamente al suo fianco, sussurrando, con il suo tenue gorgoglio, le remote gesta e leggende di cui fu testimone. Piccolo paese, forse come tanti altri a un primo fugace sguardo, esso vanta in realtà un glorioso e nobile passato.
Fondata dai Levi, popolazione di origine celtica, Lomello acquisì il titolo di mansio durante il dominio romano, diventando punto nevralgico di sosta e di passaggio sulla via che da Ticinum conduceva alle Gallie. Il suo toponimo latino era Laumellum e, come tale, il centro era menzionato in numerosi itinerari di epoca imperiale.
Del suo bimillenario passato Lomello conserva ancora oggi il complesso monumentale di Santa Maria Maggiore (vestigia delle mura tardoantiche, basilica di Santa Maria Maggiore del secolo XI, battistero di San Giovanni ad Fontes del VI-VIII secolo), il castello Crivelli (XIV-XVI secolo) e la collegiata di San Michele Arcangelo (XII secolo).
Lomello offre anche la possibilità di immergersi nella natura con una rete di sentieri pedonali di oltre 30 chilometri.
Scaricate qui l’opuscolo di Lomello.